
Negli ultimi 10 anni le pubblicazioni per bambini e per ragazzi sul tema dell'arte sono sensibilmente aumentate. Questo impegno da parte degli editori di tutto il mondo cosa ci racconta?
Avvicinare i bambini all’arte, attraverso l’esperienza diretta e anche attraverso i libri, è un dono prezioso, un passaggio educativo importantissimo fin dalla più tenera età: ricordiamo la metafora che spesso adottiamo nei nostri discorsi sull’arte contemporanea, che non è da immaginare come un monolite, ma piuttosto come un diamante, dalle mille sfaccettature luminose, per rappresentare gli innumerevoli punti di vista offerti dalle produzioni artistiche, nell’attualità del presente.
La funzione di un libro d’artista è la stessa di quella dell’arte contemporanea: un’espressione di creatività a cui spesso si collegano risvolti sociali. In questo caso in particolare è importante offrire ai bambini, grazie al libro d’arte e d’artista, la possibilità di letture sempre nuove, educare lo sguardo, tenendo conto che siamo immersi in un mondo visivo-centrico, dove fin da bambini subiamo un vero bombardamento di immagini. In questo senso possiamo dire, citando Cecil Castellucci, che “Putting the right book in the right kid’s hands is kind of like giving that kid superpowers”.
Quali sono stati i criteri principali di cui ha tenuto conto nella valutazione delle opere candidate quest'anno per la Categoria Speciale Libro d'Arte?
In un mondo caratterizzato dalla sovrapproduzione di massa, dei libri così come delle merci di qualsiasi tipo, diviene ancora più importante valorizzare la sperimentazione, la freschezza, gli elementi di originalità dal punto di vista estetico e di design, che vadano al di là di un immaginario stereotipato. Quindi l’innovazione del progetto dal punto di vista formale e contenutistico è stato un parametro fondamentale di cui ho tenuto conto, così come la capacità di trasmettere contenuti in modo semplice ma pregnante, senza banalizzare.
In tutto il mondo sono molti gli autori, appartenenti a qualunque ambito artistico, che sono stati raccontati ai più piccoli attraverso pubblicazioni di grande valore. Le viene in mente qualche grande assente?
Più che parlare di un autore in particolare, parlerei dell’arte del nostro tempo, quella che conosciamo da vicino e incontriamo quotidianamente con il nostro lavoro al Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli. C’è ancora molto da fare per costruire l’educazione al contemporaneo: basti pensare che siamo nel 2017 e quando si parla di arte contemporanea si pensa all’arte del Novecento. Eppure noi vediamo gli artisti di oggi come i nostri “compagni di strada”, il nostro è un museo family and kids friendly, accogliamo i bambini fin da piccolissimi e vediamo come essi siano estremamente pronti e ricettivi nei confronti delle opere che incontrano. Tutto questo per dire che anche attraverso libri d’artista, o dedicati all’arte del nostro tempo può passare la costruzione di un’esperienza di educazione al contemporaneo a 360°. Come esempio felice vorrei citare il libro pubblicato dal Castello di Rivoli per la mostra di Stefano Arienti, Il tempo considerato come una spirale di pietre semipreziose: un vero e proprio progetto d’artista, che è stato parte integrante della sua mostra per i bambini e dei percorsi e laboratori del Dipartimento Educazione.